Mi sono appassionato presto al mondo
della grafica e della post produzione; l'idea di creare ciò che non
esiste mi ha emozionato fin da piccolo, quando con i miei disegni
creavo strani pianeti abitati dalle più stravaganti creature.
Oggi, grazie a computer e a software
possiamo portare alla “vita” le nostre fantasticherie.
Ho pensato a lungo su come potevo
integrare questa mia passione al mondo della fotografia senza
ricadere nel banale e nel “già visto”.
L'elaborazione digitale di una
fotografia come il foto-inserimento architettonico o il fotomontaggio
è all'ordine del giorno e il più delle volte nemmeno riusciamo a
percepirla.
Come creare qualcosa di creativo
lavorando con la fotografia?
L'idea mi è venuta dopo aver
effettuato numerose ricerche in internet, imbattendomi in due
artisti-fotografi.
VICTOR ENRICH
Le foto, o meglio le elaborazioni di
Victor Enrich stanno facendo il giro del web. Molto spesso vengono
prese come burle e utilizzate in quei pop-up stile “vero o falso”.
Ovviamente ciò che ritrae Victor non è reale. Ciò che troviamo
interessante nelle sue opere, che hanno un riscatto così popolare, è
il realismo che ci confonde. Forse un architetto o un ingegnere messi
d’innanzi a queste immagini sanno che non sono vere, ma una persona
della strada si chiede se lo siano. Questo è interessante.
IGNACIO TORRES
Ignacio Torres, fotografo californiano, sperimenta con le immagini l’idea che gli uomini siano fatti di polvere di stelle, ricreando galassie in miniatura sparando polvere e coriandoli e colpi di flash! l’utilizzo delle gif animate e il movimento per dare tridimensionalità è quel qualcosa in più che rende questo lavoro degno di nota! l’atmosfera delle foto è magica e di pura ispirazione!
Dopo aver visionato i lavori di
entrambi gli artisti ho pensato l'effetto che si sarebbe ottenuto
fondendo i due stili.
Creare oggetti tridimensionali che
possano muoversi nella staticità della fotografia, senza togliere
importanza allo scatto e viceversa.
L'immagine fotografica rappresenta una
frazione di tempo che viene catturata e impressa sulla pellicola con
questa tecnica voglio dar “vita” a oggetti che altrimenti
rimarrebbero rinchiusi nello scatto.
Il
loro movimento è una metafora visiva per il collegamento spaziale
che condividiamo con gli oggetti e il mondo che ci circonda.